Un nuovo allarme per gli impollinatori del nostro pianeta. Arriva da un gruppo di scienziati degli Stati Uniti. Secondo il team di ricercatori, i bombi sarebbero a rischio estinzione in Occidente. Sono molteplici e diversificati i fattori che hanno influito sul calo di popolazioni del calabrone occidentale, dicono i ricercatori. Tra i fattori incriminati, c’è l’uso di pesticidi, la presenza di agenti patogeni, i cambiamenti climatici e la perdita di habitat. Lo sottolineano in un articolo pubblicato sulla rivista Ecosphere gli esperti dell’Università del Wyoming.
I ricercatori negli ultimi tre anni hanno studiato il declino di questa specie per stabilire quali siano le concause della scarsità di esemplari osservata negli Stati Uniti occidentali. “Non abbiamo individuato una sola causa. Ma una serie di fattori che potrebbero aver influito in questo senso. I calabroni occidentali erano un tempo molto abbondanti in questa zona degli Stati Uniti. Ma ora le osservazioni sono significativamente meno frequenti”, afferma Lusha Tronstad, zoologa presso il Wyoming Natural Diversity Database. “Secondo i nostri modelli, la probabilità di rilevare il calabrone occidentale è diminuita del 93% dal 1998 al 2018. Il nostro lavoro è destinato ad aiutare i decisori a valutare la possibilità di proteggere il calabrone occidentale ai sensi dell’US Endangered Species Act”, sostiene Tronstad, aggiungendo che sono diverse le azioni che i proprietari terrieri possono compiere per aiutare la specie a sopravvivere e prosperare.
Il declino di intere popolazioni di insetti impollinatori ha conseguenze molto pratiche. Basti pensare che dalle api e dagli altri insetti impollinatori dipende il 35% della produzione agricola mondiale. Con un valore economico stimato ogni anno di oltre 153 miliardi di euro. Solo negli Stati Uniti l’impollinazione dei prodotti agricoli vale 10 miliardi di dollari l’anno.