San Rossore, quando biologico fa rima con digitale

Nel Parco di San Rossore, in provincia di Pisa, sensori installati sui trattori daranno indicazioni sul momento migliore per la raccolta e la semina dei foraggi

 di Maria Pia Terrosi


Una vera rivoluzione digitale al servizio dell’ambiente e della sostenibilità è partita nel parco di San Rossore, in provincia di Pisa. Il parco è impegnato nel progetto europeo  AfarCloud – Agricoltura digitale 4.0, che  utilizza l’innovazione tecnologica per  migliorare l’efficienza agricola e la salute degli animali. Una serie di soluzioni nell’ambito dell’Internet of Things (IoT) e dell’agricoltura di precisione sono state messe al servizio dell’agricoltura biologica nella Tenuta di San Rossore, coinvolgendo altre aziende agricole che operano all’interno del parco.

Ad esempio sui trattori utilizzati nell’azienda agricola biologica della Tenuta di San Rossore saranno installati sensori multispettrali che inquadreranno e analizzeranno i campi monitorando in tempo reale lo stato di salute del foraggio. In questo modo sarà possibile ottimizzare il momento di raccolta del fieno in base al maggior contenuto in principi nutritivi. Le analisi chimico-fisiche del suolo, combinate ai dati raccolti da dispositivi climatico-ambientali, daranno le indicazioni per la semina, mentre altri sensori permetteranno di monitorare il valore energetico dei foraggi degli animali. In caso di carenze si potrà intervenire con un’integrazione alimentare mirata.

“Tra gli obiettivi del progetto ci sono l’aumento dell’efficienza agricola e la salute degli animali. La piattaforma permette di accrescere il valore della filiera nel rispetto totale dell’ambiente, rafforzando la comunità formata da agricoltori, allevatori, produttori e istituzioni con la visione comune dell’agricoltura innovativa e sostenibile”, ha commentato il direttore del parco, Riccardo Gaddi.

 

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