Glifosato nelle acque del secondo fiume toscano dopo l’Arno, l’Ombrone. La denuncia arriva dall’Associazione vivaisti italiani di Pistoia.
Come riportato dal quotidiano La Nazione, vi sarebbero due zone con dati negativi, Ombrone-Caserana e Ombrone-Poggio a Caiano, lungo il corso del fiume che va dal Chianti alla Maremma. Secondo i vivaisti toscani, la colpa sarebbe da attribuire ai detergenti usati nelle lavanderie industriali. In particolare a un metabolita del glifosato, chiamato Ampa, acronimo di acido aminometilfosfonico.
Il livello di Ampa nell’Ombrone, sempre secondo i vivaisti toscani, sarebbe legato ai fosfonati usati nei detergenti e quindi nelle lavanderie industriali. Non quindi all’attività produttiva dei vivai, dove è stato in sostanza bandito l’uso di prodotti di sintesi come il glifosato, appunto. Nell’ultimo anno sarebbero infatti cresciuti del 400% gli acquisti di prodotti alternativi agli erbicidi, a dimostrazione di questa tesi. Gli stessi vivaisti pistoiesi hanno inoltre sottolineato alcuni aspetti specifici dei recenti dati dell’Arpat, l’Agenzia regionale toscana per la protezione ambientale sui residui di prodotti fitosanitari nelle acque della zona.
Nelle cinque stazioni di monitoraggio delle acque superficiali che attraversano il distretto vivaistico, il trend 2016-2019 sarebbe complessivamente in miglioramento e sarebbero diminuiti i residui di prodotti fitosanitari anche tra il 2018 e il 2019. In tre di queste stazioni, i residui totali di pesticidi sono diminuiti sia nell’arco del periodo 2016-2019 che nel raffronto 2019 su 2018.