In Italia dal 2010 la superficie coltivata a bio è cresciuta del 76%, le aziende bio sono aumentate del 66% e il mercato del biologico ha registrato un boom del 171% rispetto al 2008. Dati incoraggianti che determinano lo sviluppo di servizi e prodotti per sostenere l’ulteriore crescita del settore. Continuando a garantire standard di qualità ai prodotti e credibilità sul mercato.
In questo scenario uno strumento essenziale per gli agricoltori biologici si sta rivelando l’Italian Input List. Disponibile on line dal 30 marzo scorso, è l’elenco dei mezzi tecnici – fertilizzanti, ammendanti e altri preparati necessari per la cura e la gestione delle colture – che possono essere utilizzati in Italia nelle coltivazioni bio.
L’elenco – nato dalla collaborazione tra FiBL (Istituto svizzero di ricerca e di consulenza in agricoltura biologica a livello europeo) e FederBio – è il risultato di una valutazione approfondita dei prodotti commerciali rispetto alla loro conformità alla legislazione cogente e agli ulteriori requisiti richiesti.
L’Italian Input List rappresenta un supporto importante per i tecnici e gli agricoltori del settore biologico perché consente di evitare il rischio contaminazione legato all’uso di prodotti contenenti sostanze non autorizzate e non dichiarate in etichetta, come fosfiti e matrina. Trovare tracce di sostanze “indesiderate” nei prodotti bio infatti non solo determina un grave danno economico per gli agricoltori biologici che si trovano declassati tali prodotti, ma rischia di incrinare anche il rapporto di fiducia con i consumatori.
L’elenco dei mezzi tecnici aumenta la trasparenza e promuove un approccio armonizzato e olistico sulla valutazione degli input utilizzabili in agricoltura biologica. Una precauzione in più per evitare contraffazioni e mistificazioni. A tutela prima di tutto degli operatori biologici e del consumatore. Ma anche per agevolare il lavoro degli organismi di controllo e certificazione autorizzati.