Alveari sentinella per disegnare l’identikit dei killer delle api

api

Presentato dall’Efsa alla commissione Ambiente Ue un progetto per valutare gli stress che colpiscono le api 

Alveari sentinella per individuare e valutare in maniera sinergica gli stress ambientali, chimici e biologici che colpiscono le api mellifere in Europa. Un progetto che fa parte di Must B (Multiple Stressors in Bees), la proposta elaborata dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare e presentata agli eurodeputati della commissione Ambiente. Must B punta a valutare in un unico quadro più fattori di rischio per le api: chimici, biologici, correlati a fattori ambientali come il cambiamento climatico e le pratiche agricole. 

Il monitoraggio si basa su una rete di alveari sentinella posizionati in diverse zone climatiche e paesaggi rappresentativi nell’Unione europea.  I dati raccolti, relativi alle colonie e al loro ambiente, verranno inviati a una piattaforma di analisi basata su un sistema di modellazione, ApisRam, che simula una colonia di api mellifere nel modo più accurato possibile. Il sistema è in grado di studiare gli effetti sulle api dell’esposizione a pesticidi, parassiti e virus e a cocktail di sostanze chimiche. 

L’approccio olistico del modello potrebbe rendere più efficaci le valutazioni del rischio legato ai diversi fattori di stress rivelandosi uno strumento utile per l’apicoltura, il benessere delle api, l’agricoltura e l’ambiente.

Nella strage delle api non c’è infatti un unico colpevole. La diminuzione del numero delle api registrata negli ultimi 15 anni in Europa, in particolare in Francia, Belgio, Svizzera, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, Italia e Spagna non è riconducibile a una sola causa.

Ci sono diversi fattori concomitanti che agiscono in combinazione fra loro o separatamente. Tra questi: gli effetti dell’agricoltura intensiva e dell’uso di pesticidi, lo scarso nutrimento a disposizione delle api legato alla frammentazione e perdita degli habitat naturali, i virus, gli attacchi di agenti patogeni e delle specie invasive come l’acaro Varroa e  il calabrone asiatico.

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