Più di 8 consumatori europei su 10 vogliono che per gli alimenti contenenti ingredienti Ogm ci sia l’obbligo etichette più trasparenti. E’ il dato più rilevante che emerge da un sondaggio Ipsos commissionato dal Gruppo Verdi/Ale del Parlamento Ue e condotto su un campione di migliaia di consumatori appartenenti a 27 Stati membri.
Sulla necessità di assoluta trasparenza sulla presenza di ogni organismi geneticamente modificati convergono tutti i cittadini europei, pur con alcune differenze. Sono, infatti, favorevoli l’86% degli italiani, il 90% dei bulgari e solo il 63% dei danesi.
Obiettivo del sondaggio è valutare l’atteggiamento dei consumatori europei verso tutte le colture Ogm: sia gli organismi geneticamente modificati “convenzionali” (che comportano il trasferimento genetico tra specie diverse), sia le colture modificate geneticamente (GE, genoma editing) create utilizzando nuove tecniche di ingegneria genetica come il Crispr.
Oggi la normativa europea prevede che gli alimenti Ogm siano etichettati solo se l’ingrediente geneticamente modificato supera la soglia dello 09%. Ma soprattutto sono esenti dall’etichettatura i prodotti provenienti da animali nutriti con colture geneticamente modificate.
Il confronto sugli Ogm si è riacceso dopo la sentenza della Corte di giustizia europea del 2018. Ha stabilito che anche le colture GE rientrano, in linea di principio, nella direttiva Ogm dell’Ue. Una decisione contestata dagli operatori del settore che chiedono di differenziare gli Ogm tradizionali da quelli creati con il genoma editing, lasciandoli fuori dal campo di applicazione dei regolamenti che disciplinano gli organismi geneticamente modificati. Anche sulle regole di etichettatura dunque – secondo gli operatori del settore – sulle nuove tecniche di ingegneria genetica ci dovrebbe essere l’esenzione dalle indicazioni sulle etichette.
Per i Verdi invece anche le colture GE devono seguire le stesse regole. In alternativa, i consumatori sarebbero privati del diritto di sapere come viene prodotto il cibo che comprano. “La Commissione deve rispettare la volontà dei consumatori e garantire l’applicazione delle regole esistenti e l’etichettatura dei prodotti animali che sono stati alimentati con Ogm, compresi i nuovi metodi di ingegneria genetica”, precisa Martin Häusling, portavoce per la politica agricola del gruppo Verdi/Ale. “Chiediamo che le stesse regole per l’autorizzazione e l’etichettatura si applichino a tutti i tipi di organismi geneticamente modificati”.
Che il dibattito non sia del tutto maturo e permangano incertezze lo conferma la decisione dell’esecutivo Ue. Pubblicherà, infatti, nelle prossime settimane – secondo quanto riportato da Euractiv – un rapporto sulle nuove tecniche genomiche.