Le valutazioni sui pesticidi fatte dall’Efsa – l’Autorità europea per la sicurezza alimentare – “non sono affidabili”. Lo afferma l’ong ambientalista Pan – Pesticide Action Network – che ha monitorato il processo di approvazione dei pesticidi condotto dall’Efsa negli ultimi 15 anni mettendo in luce come in alcuni casi il parere dell’Autorità non abbia trovato riscontro nel mondo scientifico.
Secondo Pan l’Efsa ha autorizzato 12 pesticidi pur essendo sospettati di essere genotossici. Vale a dire in grado di danneggiare il Dna delle cellule e per questo associati al rischio di cancro.
E’ il caso dell’idrazide maleica. Si tratta di un erbicida che vede tra i suoi metaboliti l’idrazina considerata genotossica e classificata come cancerogena di categoria 1B (sospetta) per l’uomo. Nella valutazione dell’Efsa la sostanza è stata considerata non genotossica se al di sotto di una certa concentrazione (0,028 ppm).
Un approccio tossicologico – si legge nel comunicato stampa del Pan – non condiviso dalla comunità scientifica per sostanze come i prodotti genotossici o interferenti endocrini, ritenuti agire “senza soglia”. Invece grazie alla valutazione dell’EFsa la commercializzazione dell’idrazide maleica è stata approvata a livello europeo nell’ottobre 2017 per un periodo di 15 anni.
Martin Dermine, responsabile della politica sanitaria e ambientale del Pan, ha dichiarato: “Il nostro rapporto mostra che i 12 pesticidi non si sono dimostrati sicuri. Ciò significa che alimenti e mangimi sono contaminati da sostanze con un rischio inaccettabilmente elevato di gravi ripercussioni sulla salute”.