Pesticidi: stare ad almeno 100 metri di distanza

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Tre pesticidi su 4 arrivano a più di 30 metri dal punto di irrorazione. I dati della ricerca francese

Servono almeno 100 metri di distanza per mettersi al sicuro dai pesticidi. E’ quello che ribadiscono gli studiosi al termine di un nuovo studio condotto in Francia Pesticides c’est dans l’air! volto a capire se la zona di non trattamento (10 metri dai terreni irrorati come oggi  previsto in Francia) sia realmente efficace per contrastare la deriva delle sostanze e il rischio di esposizione.

La pubblicazione presenta i risultati di un monitoraggio fatto dal 16 maggio al 19 settembre del 2021 in un’area situata nel dipartimento del nord (Alta Francia). Per 18 settimane, da maggio a settembre 2021, è stata monitorata un’area confinante su due lati con un campo di patate e su un altro con un campo di mais. I  sensori contenenti schiuma di poliuretano volti a rilevare la quantità di pesticidi presenti nell’aria, erano posti a 33 metri (sensore 1) e a 1 metro  (sensore 2) dal confine.

La campagna di monitoraggio è stata divisa in 6 periodi. Al termine di ogni periodo venivano sostituiti i supporti e  la schiuma di poliuretano. La ricerca ha evidenziato che a 33 metri dal campo irrorato, il numero di pesticidi trovati durante le 18 settimane di monitoraggio è pari al 72,3% di quelli trovati a bordo campo. In pratica quasi 3 su 4. Dei 77 pesticidi testati, 20 sono stati rilevati e quantificati almeno una volta nel sensore 2 (a 1 metro) e 15 sono stati trovati almeno una volta nel sensore 1 (quello a 33 metri).

Come prevedibile considerando l’intero periodo di campionamento il sensore più lontano (a 33 m) ha intrappolato quantità minori di pesticidi rispetto al sensore più vicino (a 1 metro dal campo). Ovvero 13490.8 ng di pesticidi, rispetto a 25502.9 ng . Anche se in un singolo periodo è stato il sensore più lontano a catturare più pesticidi.

Un dato che mette in luce l’inefficacia dei limiti di distanza attualmente in vigore in Francia, ma anche in Italia. “Occorre creare – scrive Générations Futures – delle Zone di Non Trattamento che garantiscano davvero una minore esposizione ai pesticidi. Servono almeno 100 metri di distanza dalle abitazioni”.

Questo studio segue una ricerca condotta alcuni mesi fa sempre da Générations Futures che aveva dimostrato che i vetri delle finestre delle abitazioni che si trovavano entro 100 metri dall’area agricola irrorata presentavano sulla loro superficie fino a 8 principi attivi di sostanze utilizzate.

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