Con una decisione presa all’unanimità, la nona Corte d’appello di Pasadena, in California (Usa), ha concordato con diversi gruppi di difesa dell’ambiente, dei lavoratori agricoli e della sicurezza alimentare che l’Epa non ha considerato adeguatamente se il glifosato provoca il cancro e minaccia le specie in via di estinzione. E ha ordinato all’Epa, l’Agenzia per la protezione ambientale Usa, di riesaminare il caso per appurare se il glifosato, il principio attivo del diserbante Roundup del gruppo Bayer, presenti rischi irragionevoli per l’uomo e l’ambiente. La decisione del tribunale per ora non impedisce di utilizzare Roundup o prodotti simili.
Il contenzioso è iniziato dopo che l’Epa ha riautorizzato l’uso del glifosato nel gennaio 2020.Alcune associazioni, tra cui il Consiglio per la difesa delle risorse naturali, il Center for Food Safety e la Rural Coalition, che rappresenta i lavoratori agricoli, hanno accusato l’agenzia di aver fatto da semplice passacarte per il glifosato, nonostante i presunti danni all’agricoltura, agli agricoltori esposti durante l’irrorazione e alla fauna selvatica come la farfalla monarca.
Nelle motivazioni della sentenza, il giudice di circoscrizione Michelle Friedland ha scritto che l’Epa non ha giustificato adeguatamente il giudizio secondo cui il glifosato non minacciava la salute umana ed era improbabile che fosse cancerogeno per l’uomo. Ha anche criticato alcuni aspetti del processo di approvazione da parte dell’agenzia.
Bayer si è difesa affermando che l’Epa ha condotto una “rigorosa valutazione” di oltre 40 anni di dati e ritiene che l’agenzia ribadirà che gli erbicidi a base di glifosato sono sicuri e non cancerogeni.
George Kimbrell, direttore legale del Center for Food Safety, che rappresentava la Rural Coalition, in un’intervista ha definito la decisione “una vittoria storica per i lavoratori agricoli, il pubblico e le specie in via di estinzione”.