L’Italia dice sì alla Nature Restoration Law

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Previsti elementi paesaggistici ad alta biodiversità su almeno il 10% della superficie agricola utilizzata

Un’altra buona notizia arriva dall’Europa. Lo scorso 20 dicembre, i ministri dell’Ambiente dell’Unione europea si sono espressi a favore della Nature Restoration Law, la proposta di legge che – come scrive il Consiglio europeo – mira a contribuire al recupero degli habitat europei.
L’80% si trova in cattive condizioni ed è necessario quindi stabilire obiettivi e obblighi specifici, e giuridicamente vincolanti, per il ripristino della natura in ciascuno degli ecosistemi elencati.

Un quadro normativo fortemente sostenuto anche da Legambiente, Lipu e Wwf che, nei giorni precedenti alla discussione, hanno lanciato un appello al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin affinché sostenesse “la più grande opera di ripristino della natura mai realizzata in Europa, per combattere l’aggravarsi della crisi climatica e il forte declino della biodiversità”. Appello accolto: tra i Paesi sostenitori c’è infatti anche l’Italia. Assieme a Belgio, Francia e Germania ha riconosciuto l’importanza e la necessità del ripristino della natura per la sopravvivenza del nostro pianeta e il benessere delle nostre società.

Nella proposta in discussione, che arriva dalla Commissione Europea, le associazioni ricordano che in ballo ci sono le misure di ripristino di almeno il 20% del territorio, sia terrestre che marino, dell’Unione Europea. È previsto inoltre il ripristino dei fiumi per il 15% della loro lunghezza (178.000 chilometri in tutta l’Unione) entro il 2030 e la realizzazione, sempre entro il 2030, di elementi paesaggistici ad alta biodiversità su almeno il 10% della superficie agricola utilizzata.

“La Restoration Law è uno strumento di importanza capitale”, spiega Danilo Selvaggi, direttore della Lipu-BirdLife Italia. “È la dimostrazione che tra le massime istituzioni europee sta crescendo la consapevolezza della centralità della natura e del suo beneficio anche per la società, in termini di lotta alle inondazioni, alla siccità, agli incendi, al dissesto idrogeologico”.

“Il percorso è appena iniziato – aggiunge Selvaggi – e andrà avanti almeno fino alla prossima estate. Gli ostacoli non saranno pochi, specie a causa di quei Paesi e di quelle categorie sociali che continuano a voler dare priorità alle vecchie politiche e ai vecchi privilegi, piuttosto che alle soluzioni che la natura sa offrire”. Un percorso che la Lipu ha deciso di sostenere lanciando la campagna #wearenature , un impegno collettivo per non perdere un’occasione storica, a beneficio del Pianeta e delle persone.

La Nature Restoration Law rafforza la decisione presa pochi giorni prima dalla Cop25 a Montreal sulla tutela della Biodiversità ed è la dimostrazione di una consapevolezza ormai sempre più globale: la tutela dell’Ambiente parte prima di tutto dalla cura e dal ripristino degli habitat naturali.