Sono ancora troppe le autorizzazioni di emergenza per i pesticidi vietati nella Ue: il quadro normativo europeo consente agli Stati membri di concedere deroghe di 120 giorni per l’uso di pesticidi non autorizzati. Pan Europe – la rete che riunisce 38 organizzazioni di consumatori, sanità pubblica e ambientali, sindacati, gruppi di donne e associazioni di agricoltori di tutta Europa – ha analizzato il database della Commissione Ue sulle cosiddette “autorizzazioni di emergenza” per 24 sostanze attive appartenenti a questa categoria e ha scoperto che non meno di 236 deroghe sono state concesse a 14 sostanze altamente pericolose per la salute umana e/o per l’ambiente.
Secondo i dati resi noti, gli insetticidi neonicotinoidi rappresentano il 47,5% delle deroghe: un fatto grave perché rappresentano un rischio elevato per le api e altri insetti utili e sono noti per le massicce perdite di colonie di api. Il diquat, erbicida che altera il sistema endocrino, è la seconda deroga più popolare. Completa il podio il fumigante del suolo altamente tossico 1,3-dicloropropene, mai approvato nell’Ue.
Pan Europe ha notato anche una grande discrepanza tra gli Stati membri. I Paesi che hanno concesso il maggior numero di deroghe sono Austria (20), Finlandia (18) e Danimarca (17), mentre Lussemburgo, Malta e Bulgaria sono a quota zero. Pan Europe ha inoltre affermato che le deroghe previste non sono in linea con la legislazione dell’Ue in quanto non sono sostenute da una vera emergenza che le giustifichi. E che non è stato effettuato alcun controllo sulle alternative chimiche o meno tossiche.
Per Martin Dermine, direttore esecutivo di Pan Europe, “una deroga dovrebbe essere un’eccezione, da utilizzare solo in occasioni speciali in circostanze impreviste. La realtà è ben diversa”. E aggiunge che “la normativa Ue afferma che i metodi non chimici dovrebbero venire prima dell’uso di pesticidi sintetici. Le deroghe possono essere concesse solo eccezionalmente in situazioni di emergenza dopo che sia stato dimostrato in precedenza che la difesa integrata, il controllo biologico e i pesticidi meno tossici non possono svolgere il loro lavoro”.
Natalija Svrtan, sempre di Pan Europe, ha aggiunto che “questo rapporto rivela l’ipocrisia degli Stati che accettano di vietare i pesticidi a livello dell’Ue ma poi concedono deroghe ed espongono la loro popolazione e l’ambiente a sostanze chimiche altamente tossiche”.