Glifosato

Questo composto è un potente diserbante non selettivo, che non colpisce una pianta-target specifica. Questo lo ha reso l’erbicida più diffuso e utilizzato in tutto il mondo, presente nei più importanti prodotti sia per uso professionale che domestico. Il glifosato può avere effetti negativi anche sulle colture stesse: per ovviare al problema, la multinazionale Monsanto – detentrice del brevetto originale– ha messo a punto sementi geneticamente modificati per essere resistenti a questo composto.

Nel 2015 lo IARC lo ha catalogato come “probabile cancerogeno per l’uomo”: un verdetto molto contestato dalle aziende produttrici che ha comunque portato in Europa a un processo di revisione dell’autorizzazione all’uso del glifosato. Le agenzie Ue di regolazione sui cibi (EFSA) e sulle sostanze chimiche (ECHA) hanno emesso pareri in cui scagionano il glifosato dall’effetto cancerogeno e mutageno (in sostanza negano che abbia influenze sul sistema ormonale e riproduttivo). Questi studi sono stati condotti prendendo in considerazione (a differenza di quanto fatto dallo IARC) la grande mole di ricerche elaborate dai produttori. Grazie alle rivelazioni rese possibili dalla magistratura americana, che ha costretto la Monsanto a rendere pubblici i documenti e gli scambi con la comunità scientifica, sono emersi pesanti indizi anche sulla reale indipendenza di studi apparentemente non realizzati a livello aziendale. Alcuni ricercatori avrebbero – secondo quanto riportato da autorevoli quotidiani come Le Monde nelle inchieste sui cosiddetti Monsanto papers-  sostanzialmente sottoscritto ricerche guidate dalla multinazionale.  Anche Cambia la Terra ha curato un approfondimento sul caso glifosato.

Negli ultimi due anni sono nati in Italia e in Europa movimenti di cittadini che lottano contro il rinnovo delle licenze per l’utilizzo in Europa di questo composto. Nel nostro Paese, quasi 50 associazioni sono riunite nella Coalizione #StopGlifosato


Cloropirifos

Questo principio attivo è alla base degli insetticidi più utilizzati in agricoltura che ha dimostrato di avere importanti effetti negativi sulla salute umana.

Principalmente, il cloropirifos attacca – negli insetti come nell’uomo – il sistema nervoso. E danneggia anche a basse dosi soprattutto il cervello in via di sviluppo. Sono segnalati sintomi quali disturbi del sistema nervoso con sintomi neuromuscolari (affaticamento, afasia, spasmi muscolari), ritardi di apprendimento e difetti di attenzione come l’ipercinetismo e la dislessia, oltre a provocare sindromi autoimmuni. Durante la gravidanza può rallentare lo sviluppo neurologico del feto.


Piretroidi

Anche i piretroidi sono un gruppo di insetticidi aspecifici ad ampio spettro. Derivano dal piretro, una pianta che per sua natura allontana gli insetti nocivi per le colture e per l’uomo. I composti di sintesi sono molto più aggressivi di quelli naturali, per la capacità di mantenere la persistenza dei propri principi attivi. Sono a tutt’oggi diffusi anche in ambiente domestico, come spray anti-zanzare e contro gli infestanti del legno. Persistono a lungo sulla superficie delle piante, penetrando anche sotto l’epidermide più esterna, per questo lavare verdura e frutta non basta per eliminarli dalla dieta.

I piretroidi colpiscono il sistema nervoso umano, rallentando il regolare sviluppo cerebrale, creando problemi di memoria e apprendimento e in alcuni casi sono anche causa di disfunzioni ormonali.